Abitata dai Volsci prima e dagli Etruschi più tardi, passò ai Longobardi nel VI secolo. Successivamente, dopo le invasioni barbariche del X secolo, il piccolo centro fu conteso tra il Papato e l'Impero Romano; bisogna arrivare, però, intorno all'anno 1000 per avere registrazione negli archivi del piccolo abitato
Il nome di Fontana, secondo lo storico Giannetti, sembra derivare da una fonte "Fontana abballo" ancora oggi esistente; Liri fu aggiunto successivamente (1862-1863), sia perché attraversata a sud dal fiume Liri, sia per distinguere il paese da altri omonimi.
Oggi l'antico borgo medievale conta solo pochi residenti; ma in estate, soprattutto in occasione della celebre e caratteristica festa della Madonna di Loreto, che si svolge attraverso le strette vie del paese, esso si ripopola festosamente. Ed è proprio in questa occasione che amici e parenti si ritrovano per trascorrere insieme tranquille e riposanti giornate. E' anche questa un'occasione per il turista di passaggio per assaporare la buona e semplice cucina "Ciociaria".
Fontana Liri Inferiore sorge più a sud su una zona pianeggiante. Nata successivamente e sviluppatasi commercialmente dopo la seconda guerra mondiale grazie anche alla presenza del Regio Polverificio, attualmente Stabilimento Militare "Propellenti", sorto nel 1892 per la produzione di polveri per artiglierie e armi portatili, esso ha dato lavoro a numerose persone non solo del posto.
Ai piedi del “monte” Le Cese e della voragine detta “Fossa del monte”, si estende il pittoresco laghetto Solfatara, di mq. 4350, dalle acque ferruginose che si mescolano lungo la sponda opposta alle acque sulfuree - “acque preziose” come venivano definite nel 1800 - le uniche della zona fra il Liri e il Melfa
Qui sorge anche il laghetto "Solfatara" le cui acque sulfuree sembrano avere, sin dall'antichità, proprietà curative.
Testo: Comune di Fontana Liri
Il borgo medievale, costituito dal centro storico e dal piccolo borgo Santa Lucia, rappresenta la parte più antica del paese, il primo nucleo di Fontana (denominazione riportata fin dal 1142), sorto quando gli abitanti che si erano insediati in forma sparsa lungo le sponde del Liri intorno al Castrum Scipionis (o Zupponis), furono costretti a ritirarsi in massa sulle alture in seguito alle incursioni dei Saraceni prima (verso la fine dell’ 800) e degli Ungari e i Normanni dopo (tra il 900 e il 1100).
Essi si rifugiarono sul colle Santa Lucia e poi, intorno all’anno 1000, costruirono sullo sperone roccioso adiacente, che meglio si prestava ad essere difeso, il castello Succorte, i torrioni difensivi, le porte di accesso al borgo, la chiesa attualmente denominata di Santa Croce e le case, addossate le une alle altre, disposte lungo le strade interne e i vicoli. Sorse così il Castrum Fontanae, o semplicemente Fontana, dal nome di una sorgente vicina, la Fontana Abballe (a valle) che rappresentava il punto di approvvigionamento di acqua del paese.
Il nome Fontana fu mantenuto fino al 1863, anno in cui per motivi di omonimia fu aggiunto il nome Liri, dal fiume che la attraversa.
La più antica notizia del castello Succorte risale al 1187, quando, possedimento dei Conti di Caserta, era “feudo di due militi”. Più volte distrutto (nel 1191 da Enrico VI Hoenstaufen, nel 1229 da Tommaso d’Aquino, Conte di Acerra, nel 1349 dal terremoto e nel 1799 dalle truppe francesi) fu sempre ricostruito, data la sua importanza strategica nel sistema difensivo del territorio. Nel tempo fu possedimento del papa, dei Cantelmo, duchi Sora, dei Della Rovere (dei quali resta uno stemma inciso su pietra ), dei Boncompagni, del Regno di Napoli
Il castello, ora in rovina, era a due piani: il piano terra, con annessa prigione, per soldati e servitori, e il primo piano con varie stanze e un salone di rappresentanza, per il castellano e gli ospiti. Si tramanda che abbia soggiornato qui per due mesi, nel 1442, il re di Napoli Alfonso d’Aragona.
Del castello restano gli affreschi quattrocenteschi (ora esposti presso il municipio) raffiguranti l’ Annunciazione dell’Arcangelo, il Cristo dolorante e la Madonna.
Tra le opere realizzate dai Boncompagni sono significativi i rifacimenti del castello (all’interno del quale è stato rinvenuto un massello in pietra con l’incisione di Iacopo Boncompagni), del Santuario della Madonna di Loreto, della chiesa di Santo Stefano, la costruzione del mulino dello Zippo.
Una particolare menzione merita il tradizionale culto della Madonna di Loreto, venerata nel suo santuario posto nella valle di Curzio, da dove ogni anno viene trasferita con una processione solenne all’interno del borgo, nella chiesa di S. Stefano, dove resta esposta per quindici giorni
Attualmente il borgo conserva la struttura originaria e, tranne qualche rifacimento poco adeguato e qualche costruzione in rovina, nell’insieme appare ancora intatto nel suo assetto chiaramente medievale, molto suggestivo. Per tale motivo fu scelto da Nino Manfredi come set per il film Per grazia ricevuta.
La sede comunale restò nel borgo fino al 1930, anno in cui fu trasferita alla frazione “Polverificio”, oggi Fontana Liri inferiore, dato che, in seguito alla costruzione del Polverificio (oggi Stabilimento militare Propellenti), molte famiglie si erano trasferite in pianura e avevano qui costituito un centro più popolato e moderno, con necessità di servizi e strutture amministrative.
Testo: Centro studi Marcello Mastroianni
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