Violenza contro le donne, l'UE dice no alla direttiva che definisce il sesso non consensuale

Sembrerebbe che la base giuridica della direttiva non permetta di includere la definizione di stupro "poiché esso non è qualificabile come crimine europeo".

Data di pubblicazione:
12 Febbraio 2024
Violenza contro le donne, l'UE dice no alla direttiva che definisce il sesso non consensuale

Giuseppina Bonaviri Consigliera di Parità Provinciale

 Il sesso non consensuale non è più reato di strupo. Il principio per cui "solo sì significa sì", ed in base al quale vari Stati membri hanno adottato le proprie legislazioni nazionali in merito,decade. 14 Stati membri della UE hanno, dunque, rifiutato questa definizione. Tra questi Bulgaria, Ungheria e Repubblica Ceca ma anche Francia, Germania e Paesi Bassi. Decade la proposta della bozza originale della direttiva, presentata dalla Commissione europea a marzo 2022. Una direttiva sulla violenza contro le donne che viene contestata senza considerare neanche l'attuale portata delle statistiche sulla violenza nell'Unione (circa il 5% delle donne nell'Unione ha subito uno stupro dopo aver compiuto 15 anni). Eppure la decisione "non riguarda un'opposizione nel merito" ma viene motivata da ragioni tecniche. Sembrerebbe che la base giuridica della direttiva non permetta di includere la definizione di stupro "poiché esso non è qualificabile come crimine europeo". Queste le motivazioni sostenute dal servizio giuridico del Consiglio dell'Ue dato che "il diritto penale è di competenza degli Stati membri" e quindi lo stupro deve "essere perseguito a livello nazionale". Ci si chiede ora come procedere per armonizzare il reato di stupro che costituisce "la forma più grave di violazione della libertà sessuale delle donne".

Sensibilizzare allora sul consenso sessuale e promuovere una cultura del consenso sembra, ancora, troppo poco. "Un lavoro incompiuto" per proteggere le donne dalla violenza non fa parte, infatti, di società evolute. Eppure la maggioranza degli Stati membri dell'Ue aveva già aderito alla Convenzione di Istanbul che descrive lo stupro come "atto sessuale non consensuale". Attivarsi perché la Presidente del Consiglio italiano modifichi la legge-dato che il suo governo si era già detto favorevole a farlo a livello europeo- appare un obbligo istituzionale oltre che di civiltà. Proteggere le donne e le ragazze da una delle forme più odiose di violenza non può rimanere regola inevasa. Lanciamo un appello contro l'indifferenza, alle nostre coscienze, a favore del progresso umano per un nuovo umanesimo. Un'altra civiltà è possibile. Unisciti a noi.

Ultimo aggiornamento

Lunedi 12 Febbraio 2024