Il Pnrr e le donne
Lo sviluppo e l'avanzamento di un paese come quello dei nostri territori, dipende innanzitutto dal superamento della disparità di genere. Dentro e fuori le istituzioni.
Non è un caso che nel Pnrr viene inserita una misura obbligatoria per finanziare progetti che assicurano alle donne maggiore partecipazione al mercato del lavoro.
Il tema dell’inserimento della certificazione della parità di genere tra i criteri premiali di ogni bando pubblico non potrà più essere, ormai, archiviato.
La difficoltà delle imprese nell’accompagnamento dell’impostazione del Pnrr è stato anche determinato dal fatto di aver indicato l’obiettivo della parità di genere come trasversale a tutte le misure previste.
Questo per favorire lo sviluppo di una cultura di genere all'interno delle stesse.
Lo stesso dicasi dell'attribuzione di una premialità per la partecipazione ai Bandi pubblici collegata al requisito della certificazione di genere. La legge 162/2021 ha modificato il Codice delle Pari Opportunità con l’introduzione dell’art. 46 bis a partire dal 1° gennaio 2022.
Con decreto del Dipartimento Pari Opportunità del 29 aprile 2022 vengono, inoltre, definiti i parametri minimi per ottenere la certificazione come da prassi UNI/PdR 125/2022.
Un percorso virtuoso di cambiamento culturale nella propria organizzazione per raggiungere l’equità di genere e beneficiare di vantaggi concreti, tra cui sgravi fiscali e punteggi premiali in gare di appalto.
La certificazione di genere nelle imprese che partecipano ai bandi pubblici vuole infatti "promuovere governance equilibrata per genere, crescita delle competenze e formazione per le donne, costruzione di percorsi di carriera, equità nelle retribuzioni, welfare aziendale per la tutela della genitorialità e per la condivisione dei carichi di cura tra uomini e donne".
Escluderla, quindi, non può più rappresentare semplicemente un dettaglio da sorvolare.
GIUSEPPINA BONAVIRI
CONSIGLIERA PROVINCIALE DI PARITÀ
Frosinone, 13 marzo 2023