La Provincia di Frosinone rende omaggio ad una delle figure più illustri in occasione dell’anniversario della nascita.
La Provincia di Frosinone rende omaggio ad una delle figure più illustri in occasione dell’anniversario della nascita.
“(…) La Ciociaria deve svegliarsi, e assumere un ruolo autorevole nel nostro Paese. Le grandi cattedrali della sua cultura bisogna che si facciano sentire – i suoi figli meravigliosi dell’epoca ciceroniana facciano sentire il loro risveglio tardivo ma urgente. (…) Quindi invito tutti i Comuni ad un risveglio culturale che possa lasciare tracce di un nuovo Risorgimento. E’ tempo che il mondo conosca la nostra gente!”.
Così scriveva, nel 1997, di suo pugno, quasi una sorta di testamento morale alla sua terra, lo scultore Umberto Mastroianni.
E queste parole sono risuonate forti e autorevoli, nel Salone di rappresentanza del palazzo della Provincia, in occasione del convegno che ha celebrato l’anniversario del centenario della nascita dell’artista, che vide la luce a Fontana Liri il 21 settembre 1910.
Parole significativamente, scelte dall’assessore Antonio Abbate per spiegare il senso di una giornata di celebrazione dedicata a Mastroianni, espressione nel contempo della portata dell’impegno amministrativo dell’assessore e di quello della Provincia di Frosinone: insistere nella promozione della cultura come strumento di crescita e sviluppo di un intero territorio attraverso la valorizzazione delle sue figure più importanti. Tanto che l’assessore Abbate ha deciso di far stampare un’artistica brochure con le parole di Mastroianni, distribuita al pubblico presente, una sorta di promemoria per ricordare l’importante ammonimento.
“Umberto Mastroianni o la materia incandescente coma lava di un vulcano”, è stato, invece, il titolo della relazione affidata al professor Floriano De Santi, massimo studioso della figura e dell’opera dello scultore di Fontana Liri, una relazione puntuale e precisa che ha ripercorso le tappe più importanti dell’itinerario artistico e spirituale dell’artista, significativamente definito dal professor De Santi, “il massimo esponente della scultura del novecento”.
Tante le personalità intervenute, il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Menga, il rappresentante del vescovo di Frosinone, Don Elio Ferrari, gli assessori provinciali Giuseppe Paliotta e Ernesto Tersigni, i consiglieri provinciali Gianfranco Schietroma, Vincenzo Quadrini, Eligio Ruggeri, Sara Giansanti, la dottoressa Marcelli del Ministero dei beni culturali, il vice sindaco di Fontana Liri, Rocco Battista, il presidente del Centro studi “Marcello Mastroianni, Santina Pistilli, Enrico Todi, amico personale di Mastroianni e molti sindaci del territorio.
“A questa giornata, a questo evento, ho voluto dare un doppio e sostanzioso significato – ha spiegato l’Assessore Antonio Abbate – Naturalmente celebrare il genio artistico di Umberto Mastroianni, della sua produzione scultorea, della fama mondiale che ha saputo raggiungere, un doveroso tributo in occasione dell’anniversario della sua nascita. Ma, soprattutto, lanciare un messaggio al territorio, proprio a partire dalle parole scritte dal maestro nel 1997. Un messaggio che è quasi una sorta di accorato appello alla gente di Ciociaria: siamo una terra dall’enorme potenziale culturale, mostrato con capacità e risultati, in ogni settore di espressione del genio artistico umano. Dobbiamo esserne orgogliosi, ma soprattutto dobbiamo prendere spunto dal nostro passato glorioso per riaffermare questa tradizione nel presente, attraverso una nuova stagione che veda ogni singolo lembo di terra ciociara investire in Cultura e in promozione di eventi. Linfa vitale per avviare un percorso di rinascita delle coscienze, di crescita sociale ed economica, che possa elevare un intero territorio, strappandolo a quella oleografica immagine negativa di terra marginale con cui veniamo a torto dipinti. La nostra identità è altro, la Cultura in questo senso, può essere la chiave di volta per interpretarne la rinascita.
Il messaggio di Mastroianni, inoltre, esprime appieno il senso delle attività promosse dall’amministrazione provinciale, e dal mio assessorato in particolare: mai come adesso c’è stato un fermento culturale di tal fatta nei nostri Comuni, un fermento stimolato dall’azione di coordinamento dell’ente Provincia.
Un’azione che, a breve, mi auguro, possa utilizzare anche un altro strumento di promozione della nostra identità, la Fondazione Mastroianni, che può diventare fabbrica di eventi e di attività per valorizzare non solo la figura dello sculture di Fontana Liri, ma tutta la nostra tradizione artistica e culturale ”.
Anche il Presidente Iannarilli ha voluto elogiare l’iniziativa del convegno: “Un tributo doveroso ad uno dei figli più illustri della Ciociaria. Uno scultore conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Umberto Mastroianni ha rappresentato un genio della scultura contemporanea. Le sue opere, ospitate nel palazzo della Provincia, quotidianamente ci ricordano la grandezza della sua arte. La Provincia di Frosinone ha sempre considerato di primaria importanza investire in Cultura, promuovere le nostre migliori espressioni. Mastroianni è un mostro sacro di questa tradizione che noi vogliamo utilizzare come leva di progresso per un intero territorio”.
Frosinone, 21 settembre 2010
UMBERTO MASTROIANNI, tra i più illustri artisti italiani e figli di Ciociaria
Martedì 21 settembre 2010 ricorre il centenario della nascita di UMBERTO MASTROIANNI, tra i più illustri artisti italiani e figli di Ciociaria
Il Commissario straordinario della Fondazione Mastroianni, l’Assessore provinciale alla Cultura Antonio Abbate, ha ritenuto doveroso ricordare la data odierna come un momento di attenzione e un tributo a uno dei più importanti artisti italiani, figlio della nostra terra.
“Solo da pochi giorni sono il Commissario della Fondazione Mastroianni e non è stato possibile organizzare altro che un momento di riflessione sulla figura di Umberto Mastroianni. Prendiamo spunto da questa data, però, per iniziare un percorso che ci porterà entro qualche mese, sia come assessorato provinciale sia come Fondazione, a valorizzare come merita l’opera e l’eredità di questo esponente di prima grandezza della cultura italiana.
Colgo l’occasione per sensibilizzare il Comune di Frosinone, che custodisce il monumento di Mastroianni ai Caduti di tutte le guerre, a restaurarlo e a collocarlo nella sua posizione naturale, affinché venga rispettata la volontà artistica del generoso scultore che ha beneficiato molte zone della sua Ciociaria di preziose sue opere”.
Umberto Mastroianni nacque a Fontana Liri il 21 settembre del 1910 da Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte. Umberto ed era destinato a diventare uno dei più importanti scultori contemporanei italiani.
Era lo zio dell'attore Marcello Mastroianni: infatti suo padre Vincenzo aveva avuto dalla prima moglie - Concetta Conte, sorella della seconda - un figlio di nome Ottone, futuro padre di Marcello.
Nel 1924 arrivò a Roma, dove frequentò, contemporaneamente allo studio di suo zio Domenico, i corsi di disegno dell'Accademia di San Marcello. Si trasferì nel 1926 a Torino dove affinò il "mestiere di scultore" nell'atelier di Michele Guerrisi.
Nel 1930 arrivò il primo riconoscimento ufficiale, il "Premio del Turismo" offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione e, di lì a poco, le prime mostre a livello nazionale ed europeo, tra cui nel ’35 la Quadriennale di Roma e l'anno seguente la Biennale di Venezia.
Chiamato in guerra, parteciperà poi alla Resistenza nelle formazioni del canavese con un tale impegno che rifletterà poi nelle sue opere successive, caricandovi le istanze partorite da quella concreta lotta in nome della libertà, per arrivare alla formulazione di quella "poetica della Resistenza" riconosciutagli da Giulio Carlo Argan.
A Torino riescì velocemente a trovare i primi amici e i compagni di avventura a cui resterà legato per tutta la vita: il pittore Luigi Spazzapan, lo scrittore e pittore Guido Seborga, il musicista Massimo Mila, che hanno con lui un certo fastidio verso l'élite chiusa della città, ma anche la convinzione che nella Torino industriale e casoratiana si combatteva in quel momento, la battaglia per il rinnovamento dell'arte e della cultura italiana. Per promuovere una linea alternativa tanto al "classicismo" di Casorati quanto alla posizione culturale del "Gruppo dei Sei di Torino" ha dato vita nel 1947 insieme a Luigi Spazzapan, Mattia Moreni, Ettore Sottsass jr , Piero Bargis, Corgnati, Oscar Navarro, Vincenzo Ciaffi, Massimo Mila, Maria Luisa Spaziani , Guido Seborga al Premio Torino. Il premio i cui vincitori furono Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Pericle Fazzini suscitò sandalo in città e durò un solo anno
Dopo la liberazione è tra i promotori di un superamento soprannazionale della cultura italiana secondo le indicazioni delle "avanguardie storiche".
Nel 1945 vinse, con la collaborazione dell'architetto Carlo Mollino, il concorso per il Monumento al Partigiano: l'opera, di considerevole dimensione, verrà successivamente collocata nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino. Nel 1951 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie de France di Parigi, la più importante in Europa. La critica straniera si rende subito conto della qualità della sua produzione e del suo significato.
Il riconoscimento più alto lo consegue alla XXIX Biennale di Venezia del ’58, quando ottiene il Gran Premio Internazionale per la scultura. Nel 1960 terrà un'altra mostra personale a New York alla Kleeman Gallery e nello stesso anno l'artista espone al Dallas Museum of Fine Arts.
Nel 1962 Mastroianni si dedicò all'incisione approntando anche le lastre per l'illustrazione di alcuni volumi come: Poeti sovietici (1964) e Vento furente (1972).
Nel ’64 il Comune di Cuneo gli affida l'esecuzione del Monumento alla Resistenza italiana, cui lavora per cinque anni, dal 1964 al 1969.
Sempre nel 1969 Mastrioanni realizza a Cuorgnè (TO) il monumento alla Resistenza canavesana, collocato davanti al municipio della cittadina piemontese.
Nel 1971 la città di Frosinone gli commissiona il Monumento ai Caduti di tutte le guerre (la cui idea è del 1970), eseguito in acciaio e collocato nel 1977. Come è noto il monumento di Frosinone era stato concepito per una collocazione a monte della collina, appena sotto il palazzo della Prefettura e invece è stato posto in viale Mazzini dove nessuno degli effetti previsti nella concezione dell’opera è percepibile.
Nel frattempo ottiene anche l'incarico dalla città di Cassino di elaborare un Mausoleo della pace (collocato nel 1987).
In ordine di tempo viene il Monumento alla Resistenza della città di Urbino del 1980, che dialoga con l'eccezionale complesso urbanistico del capoluogo dall'alto del parco della Resistenza.
Titolare della cattedra di scultura all'Accademia di belle arti di Bologna, ne tiene anche la direzione dal 1961 al 1969; da Torino si trasferisce nel 1970 a Marino, insegnando prima all'Accademia di Belle Arti di Napoli, quindi in quella di Roma. Nel 1973 l'Accademia dei Lincei gli conferisce il Premio Feltrinelli.
Nel 1974 il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris ripropone tutta l'attività scultorea di Mastroianni, aprendo un ciclo dedicato alla scultura italiana del dopoguerra. Nel 1977 Mastroianni espone alcune sue opere monumentali a Charleston, nell'ambito dell'edizione statunitense del "Festival dei due mondi".
Nel ’79 quasi a dimostrazione della sua inesauribile vocazione sperimentale esegue per il Teatro dell'Opera di Roma la scenografia del Coro dei morti su testo di Giacomo Leopardi e musica di Goffredo Petrassi. A cui farà seguito l'anno seguente il lavoro sull'Uccello di fuoco di Igor Stravinskij.
Nel 1985 gli viene conferito a Tokyo "The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum". Lo stesso Museo d'Arte Moderna, poco distante dalla capitale nipponica, gli dedica una sala permanente con una dozzina di opere, tra le quali ha assoluto spicco il bronzo Hiroshima del ’60.
Nel 1987 regala allo Stato italiano 26 opere per lo più del periodo informale, il nucleo più importante della sua collezione: il valore artistico e morale di questo lascito è documentato dalla mostra allestita al San Michele di Roma.
A coronamento di una prodigiosa carriera, e dopo i premi Biancamano e la Ginestra d'oro del Cònero, il 27 ottobre del medesimo anno gli viene consegnato a Tokyo il "Praemium Imperiale", una sorta di Nobel del Sol Levante.
Un altro Monumento resistenziale viene inaugurato nella città di Poggibonsi nel giugno del ’90 e in ottobre si apre in Giappone, al "The Hakone Open Air Museum", l'imponente rassegna "dal Caos alla materia, dall'informe al Cosmos". Ordinata da Costanzo Costantini, essa raccoglie la produzione più significativa degli ultimi vent’anni.
Circa dieci anni dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Arpino, Mastroianni ottiene nel luglio ’91 quella di Chiaravalle.
Nel marzo-aprile 1992 si inaugura ad Alessandria, nella Sala d'Arte di Palazzo Guasco, un'antologia di ori e d'argenti, un'esperienza singolare lungo tutto il cammino mastroianneo. Nel proseguo dell'anno sono da registrare altri due avvenimenti di ragguardevole interesse: la collocazione, durante l'estate, del Belfagor davanti al Palazzo Ducale di Genova nell'ambito delle manifestazioni sulle Colombiadi e il Guerriero nella scalinata del Palazzo delle Esposizioni di Roma quale simbolo dell'attuale edizione della Quadriennale.
Nel dicembre del 1993 gli viene conferito il "Premio Michelangelo". Sempre nel ’93 dona a Fontana Liri, sua città natale, una scultura monumentale in ricordo delle sue radici e in onore di tutti i cittadini del luogo, in particolare suo padre. Nel 1994 a Torino si inaugura l'imponente lavoro della Cancellata del Teatro Regio e gli viene conferita la Cittadinanza onoraria.
Nel 1995 viene progettato ed inaugurato nella città di Cumiana il bassorilievo in bronzo a ricordo dei caduti nella Resistenza. Nello stesso anno la città di Cento, in onore a Guglielmo Marconi, inaugura la scultura monumentale Elettra e, presso il Palazzo dell'Arte in occasione della Triennale di Milano, Umberto Mastroianni espone nei giardini, tre sculture monumentali: Guerriero del 1970-1988, Fantascienza del ’71 e Macchina Sacrale dell'88.
Nella notte del 25 febbraio 1998, all'età di ottantotto anni, dopo una lunga e dolorosissima malattia, Mastroianni muore nella sua casa-museo di Marino, presso i Giardini Colonna. Viene sepolto nel cimitero di Carmagnola (Torino).
FONDAZIONE UMBERTO MASTROIANNI
Ultimo aggiornamento
Venerdi 20 Settembre 2024