Liberamente donne

Nessuno Stato difende la donna se continua a rifiutare le sue libertà mentre il diritto penale da solo non può risolvere un secolare problema sociale. In un clima complessivo che insegue ambizioni ed ipocrisie, torniamo a ribadire l’urgenza di una tempistica adeguata dopo questi ultimi casi di femminicidio.

Data di pubblicazione:
23 Agosto 2023
Liberamente donne

Liberamente donne

Giuseppina Bonaviri Consigliera provinciale di parità

I segnali di stallo erano tutti molto evidenti. Nessuno Stato difende la donna se continua a rifiutare le sue libertà mentre il diritto penale da solo non può risolvere un secolare problema sociale. In un clima complessivo che insegue ambizioni ed ipocrisie, torniamo a ribadire l’urgenza di una tempistica adeguata dopo questi ultimi casi di femminicidio. Si conferma che la necessità di "potenziare le strutture associative con campagne di informazione nelle scuole, i piani di sviluppo di assistenza psicologica generalizzata, la formazione di magistrati e forze dell'ordine" è da apprezzare ma non è, da sola, sufficiente. Come d'altronde, neanche l'intento del Governo (edotto 8 giugno 2023) appare sufficientemente tutelante. "Rendere più veloci le valutazioni preventive e di protezione; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza" questo è quanto previsto. Dobbiamo fare i conti con la latitanza dei provvedimenti. Il Pnrr può integrare ed interagire con la nuova linea. Intanto, nel monitorare i dati che dovranno essere aperti. Perchè senza questi non è possibile verificare l’impatto delle politiche pubbliche ed i bandi di gara locali introdotti, per ridurre il gap e per offrire uno strumento di facile consultazione alle realtà interessate. Essere a conoscenza dei bandi sul proprio territorio e sapere se in questi siano presenti quote occupazionali minime o misure premiali per la parità di genere consentirà alla provincia frusinate di esplorare in modo immediato i risultati incrociando: il territorio (regione, provincia, comune); le missioni dello stesso; le quote occupazionali per donne e giovan; le misure ed opportunità offerte per approfondimenti e valutazioni da parte delle/i titolari e proponenti. Come risaputo, infatti, le quote occupazionali minime e le misure premiali sono state la grande novità del Piano su scala nazionale. L’articolo 47 del decreto legge 77/2021 ha introdotto norme per favorire l’inclusione lavorativa delle donne (il cosiddetto gender procurement), dei giovani di età inferiore a 36 anni e delle persone con disabilità nell’ambito dei contratti pubblici finanziati appunto dal Pnrr. In particolare, l’articolo 47 da un lato prevede specifici criteri per l’ammissione alle gare pubbliche -connessi alla predisposizione di documenti relativi alla situazione del personale maschile e femminile e al rispetto delle norme che disciplinano il diritto al lavoro delle persone con disabilità- e, dall’altro, ha stabilito che nei bandi sia previsto l’obbligo di assicurare che almeno il 30 % delle assunzioni necessarie alla realizzazione del progetto sia destinato a donne e un altro 30% ai giovani. Negli stessi poi, si prevedono anche clausole premiali per le imprese che promuovano la parità di genere. Un quadro relativamente rassicurante ma solo qualora si sarà in possesso di trasparenza e capacità contrattuale. Il nostro entroterra intanto sta predisponendo una strategia che potrà essere condivisa con tutti gli attori interessati ai prossimi Stati Generali. Un notevole passo avanti.

 

Ultimo aggiornamento

Lunedi 25 Novembre 2024