L’Autrice è Docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Cassino e Lazio Meridionale, Presidente del Centro Diversamente Abili Ricerca Innovazione dell’Ateneo, nonché Consigliera di parità della provincia di Frosinone.
A presentare il volume, dopo i Saluti istituzionali del Presidente della Provincia, avv. Antonio Pompeo, saranno la professoressa Rossella Bufano, Università del Salento e lo storico Ermisio Mazzocchi. Gli interventi saranno intervallati dalla lettura di alcune pagine da parte di Gaetano Franzese, Centro Universitario Teatrale dell’Università di Cassino e Lazio Meridionale. L’Autrice invece risponderà a eventuali domande.
Il volume mette a confronto, attraverso due protagonisti della vita politica e culturale francese dell’Ottocento, le teorie liberali e socialiste e le loro differenze che sono ancora oggi di grande attualità.
Entrambi i protagonisti che l’Autrice ha studiato, hanno scritto la storia della rivoluzione del 1848, a Parigi, partecipandovi in maniera diversa. Louis Blanc, da teorico e rappresentante del popolo nel governo provvisorio, Daniel Stern, da osservatrice, scrittrice, e intellettuale nel salotto dove accoglieva l’intellighenzia europea e dove nascose i rivoluzionari. Scrisse varie opere con uno pseudonimo maschile scelto da lei stessa al momento del debutto sulla scena letteraria; era metà tedesca, metà francese, innamorata dell’Italia e della causa risorgimentale. Si sposò giovanissima con il conte d’Agoult, ebbe due figli, s’innamorò ricambiata del musicista Franz Liszt; con lui peregrinò per l’Europa, dopo aver lasciato la casa coniugale e i figli; dal compagno ebbe tre figli, due femmine e un maschio, che morì in giovane età; con nessuno di loro ebbe un rapporto sereno, poiché Lizst, come il marito, li sottrasse alla sua tutela, come il Codice del tempo consentiva. Coltissima, poliglotta, scrisse non solo di politica, ma di arte soprattutto e di filosofia.
Louis Blanc, orfano presto di madre, ebbe un padre non molto interessato all’educazione dei figli; il legame affettivo duraturo della sua vita fu con il fratello, con cui condivise gli studi in collegio, il trasferimento a Parigi e tutto il periodo rivoluzionario. Repubblicano convinto, fu autore di un libro di grande interesse, l’Organisation du travail, proponendo i cosiddetti atéliers nationaux, sorta di fabbriche sostenute da commesse statali, con partecipazione dei lavoratori alla gestione. Dopo il fallimento della rivoluzione del ‘48, subì un processo e andò in esilio a Londra, dove rimase per venti anni, rifiutando l’amnistia concessa da Napoleone III, che considerava un dittatore.
Frosinone, 29 settembre 2015