Cari colleghi,
viviamo in una Provincia che non è più la stessa del passato. È profondamente diversa, lontana da quell’immagine che ormai appartiene alle cartoline sbiadite degli anni Settanta e Ottanta.
Non siamo più il polo industriale cresciuto intorno alla Cassa per il Mezzogiorno che innescò una radicale trasformazione del nostro territorio. Ci cambiò sul piano culturale, economico, sociale.
Aver chiuso gli occhi ed avere negato a lungo che quell’epoca fosse finita ha determinato un disastro più profondo. Sarebbe stato necessario prendere delle contromisure, individuare la nuova dimensione nella quale attestare il benessere dei nostri Comuni e dei nostri Concittadini.
Oggi siamo una Provincia diversa. Abbiamo un'università dalla quale escono professionisti di eccellenza che trovano occupazione senza difficoltà in ogni area del mondo. Abbiamo un polo industriale che non dipende più esclusivamente dalla Fiat ma è protagonista al fianco di Stellantis sul panorama mondiale dell’Automotive. Nel tempo le nostre aziende hanno sviluppato brevetti, diversificato, creato e sviluppato. Non è un caso se Fincantieri ha scelto questa terra per impiantare la sua prima Gigafactory ed attivare un intero contratto di filiera. Qui si realizzano produzioni premium ed innovative.
Ma è evidente che più di qualcosa non va. È evidente perché c’è chi sceglie di andare via e trasferire le sue aziende, che sceglie di "crescere" all'estero.
Molte delle ragioni alla base di queste scelte non dipendono dalla Provincia e non dipendono dai Comuni. Ma non possiamo restare a guardare. Dobbiamo capire cosa non va, cosa sta facendo fuggire una generazione di aziende con i loro investimenti ed i loro posti di lavoro. E' necessario capire perché non siamo più attrattivi per poi tornare ad esserlo.
È per questo che vi invito ad una conferenza il prossimo 28 settembre nel salone di rappresentanza della Provincia. Un incontro che vuole essere un esamecollettivo della situazione: aperto ai sindaci, agli industriali, ai sindacati, alle forze produttive e sociali. Chiederò al Governatore del Lazio di essere presente.
A lui dovremo fornire una serie di elementi con i quali invertire la tendenza, nelle competenze della Regione. Chiedere di cambiarlo, nelle competenze del Governo.
Nessuno di noi, tantomeno me, resterà a guardare. Abbiamo degli obblighi e delle responsabilità, lo dobbiamo a un intero territorio, alle future generazioni. Ai bambini di oggi che saranno gli adulti del domani e che dovranno essere fieri di vivere e restare in questo territorio, per farlo crescere e tornare ad essere trainante nell'economia non solo locale, ma nazionale.
Luca Di Stefano
Presidente della Provincia di Frosinone